Legge di stabilità 2015: il testo ufficiale approvato alla Camera

Pubblicatoda PD Clapiz il 10 Dicembre 2014

Finalmente disponibile il testo approvato alla Camera in prima lettura e approdato al Senato.
Vediamo in dettaglio i punti principali della legge di stabilità 2015!

IL DISEGNO LEGGE

IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO

LAVORO
Il governo ha varato incentivi all’assunzione per tre miliardi, uno all’anno. Viene assicurato lo scontro sui contributi previdenziali alle aziende che apriranno le porte a nuovi addetti, assumendoli a tempo indeterminato. Il tetto sarà pari a 8mila euro all’anno per ogni lavoratore che non abbia lavorato nel semestre precedente con contratto a tempo indeterminato. Lo sgravio assicurerà 36 mesi di versamenti più bassi all’impresa.

Confermata, anche se ancora mancano alcune coordinate, la possibilità per i lavoratori di vedersi anticiparefino a metà del Tfr nella busta paga di ogni mese. Rimane strutturale anche il bonus da 80 euro, che il governo continuerà ad assicurare ai lavoratori dipendenti con redditi sotto i 24mila euro annui anche per tutto il 2015.

FISCO
La finanziaria attualmente in esame contiene lo sconto tanto atteso per l’Irap da parte delle imprese. Il governo ha messo sul piatto un totale di 6,5 miliardi di euro per ridurre l’imposta: una misura che avrà effetto particolarmente sulle realtà medio grandi, che possono annoverare un maggior numero di dipendenti da cui ridurre l’Irap. Da subito, ci sarà l’incremento generalizzato di aliquota, poi dal 2015 giù i costi per la voce lavoro.

Novità in vista anche per il regime dei minimi, la fascia di contribuzione agevolata per chi detiene partite Iva che fatturino entro certi limiti. Dal primo gennaio 2015, coloro che rientrino in un reddito tra 15mila e 40mila euro, potranno usufruire della nuova aliquota del 15% in base alla rendita variabile stimata tra 40 e 86%. In entrambi i casi, reddito e rendita, il tetto massimo per ogni categoria professionale è definito proprio dalla stessa legge di stabilità negli allegati al testo.

Cambiano le norme delle verifiche fiscali: d’ora in avanti il verbale non ostacolerà più il ravvedimento operoso alle violazioni relative ai tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate. Oltretutto, verrà meno la possibilità di adesione ai processi verbali di constatazione e per il contraddittorio.

Stangata sulle polizze vita: dal primo gennaio, salirà del 26% la tassazione sulle plusvalenze generate da polizze incassate dagli eredi, fino a oggi completamente esenti. Non si tratterà, comunque, di una tassa di successione.

EDILIZIA
Confermata la proroga ai bonus energia e ristrutturazioni, che resteranno al massimo per tutto il 2015 e, poi, a inizio 2016 torneranno al valore di base. Le detrazioni Irpef sulla riqualificazione energetica degli edifici rimane stabile al 65% ma terminerà sei mesi prima del previsto invece di scendere progressivamente. Lo stesso dicasi per i lavori in condomini, che potranno godere di un’agevolazione identica. Per gli interventi di recupero e ristrutturazione, la detrazione resterà stabile al 50% per poi tornare al 36% da inizio 2016. Il tetto di spesa rimarrà a 96mila euro, per poi passare a 48 con il calo dell’incentivo.

AMMINISTRAZIONE
Si valuta una spending review di forte impatto per finanziare le misure contenute nella legge finanziaria, che potrebbe arrivare a 10-12 miliardi di euro.

Ministeri. Tagli pesanti su vari comparti ministeriali, che andranno a inficiare anche i servizi correlati. Nell’ordine, a pagare il conto della finanziaria saranno la Difesa (1,5 miliardi di dismissioni e 500 milioni di riduzioni alle Forze armate), Istruzione (150 milioni di tagli tra asili, elementari e scuole medie), Interni (meno 74 milioni alla pubblica sicurezza), Giustizia (64 milioni a civile e penale, 36 all’amministrazione penitenziaria).

Enti locali. Le Regioni protestano per i tagli, mentre sembra che l’impatto peggiore arriverà sulle province, le quali ormai condannate alla scomparsa, dovranno operare dei tagli pesanti, obbligando le amministrazioni locali a nuovi balzelli per assicurare i servizi. Nello specifico, la finanziaria impone alle province tagli per 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017.

Niente sblocco stipendi dei dipendenti statali: come ha candidamente ammesso il mininstro Madia, infatti, non ci sono i soldi, che sembrano spuntati, però, per gli addetti della pubblica sicurezza. Polizia, Carabinieri e gli altri corpi infatti, dovrebbero vedersi confermato lo sblocco dei salari a partire da gennaio (un miliardo per l’intervento).

SCUOLA
Al via anche il percorso di 150mila assunzioni annunciato dal premier Renzi e dal ministro Giannini. Il 15 novembre, si chiuderà la consultazione pubblica sui temi della scuola e, intanto, arrivano modifiche importanti sulla didattica e per la regolarizzazione dei precari. Da una parte, l’esame di maturità torna al passato, con la reintroduzione delle commissioni completamente interne, fatta eccezione per il presidente. Dall’altra, viene stanziato un miliardo per procedere alla prima tranche di assunzioni che, negli auspici del governo, dovrebbero portare alla scomparsa delle tanto odiate graduatorie.

WELFARE
Confermato il bonus bebè: fino al 2017, le coppie con reddito famigliare Isee inferiore a 90mila euro che avranno un bambino, si vedranno riconoscere la cifra di 80 euro mensili.

Dovrebbe cambiare la data di riscossione della pensione, che salterebbe al 10 di ogni mese per la ricezione dell’assegno Inps, ma solo per i destinatari di prestazioni che comprendano anche Inpdap. Nessun accenno, nel testo base, alla questione della mancata pensione ai Quota 96, dopo l’interrogazione ad hoc al ministro dell’Economia. Saliranno dal 20 al 26% i prelievi sulle rendite finanziarie per le Casse di previdenza delle professioni. Per i fondi di previdenza complementare, invece, il balzo sarà dall’11,50% al 20%.

 

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